Nome popolare
All' Elba Tranapecoro, Terapecoro
Nome
scientifico Reichardia
picroides
Descrizione
Pianta perenne, che può crescere anche fino a 40 cm in altezza, con il fusto più
o meno ramoso. Le foglie, di colore verde tendente al celestino, sono
seghettate o anche intere. Fiori in capolini isolati di un bel giallo oro, con
numerosissimi petali, stretti e ravvicinatissimi gli uni agli altri. Sia le
foglie che gli steli dei fiori, se spezzati, producono lattice bianco e
appiccicoso.
Habitat Questa pianta all'Elba si trova un po' dovunque:
nei campi coltivati ma anche negli incolti aridi, sugli argini dei campi, su
rupi marittime, lungo le stradine di campagna, etc. All'Elba si raccoglie
durante tutto l'anno, purché non faccia troppo freddo.
Utilizzi terapeutici All'Elba di
questa pianta non si conosce nessun utilizzo medicinale, però l'acqua di cottura
fa bene alle persone anemiche poiché il Tranapecoro contiene molto ferro.
Utilizzo in Cucina All'Elba, insieme alle "Costole d'asino",
è l'erba di campo più raccolta. E' la verdura selvatica per eccellenza: si
mangia tranquillamente cruda come insalatina ma si può anche mescolare a tutte
quelle che all'isola vengono chiamate "erbe", sia cotte che crude. Se lessato,
può essere impiegato anche nel ripieno dei totani al posto delle bietole.
Ricetta - Totani ripieni
In una terrina sbattere delle uova poi versare pane grattugiato, formaggio
parmigiano o romano grattugiato, i ciuffi dei totani tritati, Tranapecori e
altre erbette di campo scottate e triturate. Amalgamare il tutto e riempire i
totani precedentemente lavati, privati del ciuffo e svuotati all'interno. Il
composto si può versare dentro i totani con un cucchiaio; dopo di che si passa
a chiudere l'apertura in alto servendosi di ago e filo che assicurano meglio la
non fuoriuscita dell'impasto. In un sughetto precedentemente preparato in un
tegame, con pomodoro e un po' d'impasto messo da parte, si fanno cuocere
lentamente i totani ripieni che, una volta cotti, possono essere tagliati a
fette e serviti in un vassoio.
Curiosità Un tempo si credeva che mangiare il Tranapecoro
crudo facesse bene alle donne incinte che avrebbero avuto più latte visto che,
se si spezza la pianta, ne fuoriesce un lattice bianco. Da qui i nomi usati in
altri luoghi, come: latticino, lattalepre, latticrepolo.
Da un' antica filastrocca locale:
Tranapecoro, tranapecorino, tu che sfami il mio asinino, io ti do al mio bambino
. . . . .
Luogo e data di raccolta :
Mola, 11/10/2001
A cura di Daria Gambetta e Elisa
Coppini
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