Nome Popolare: crespino comune, cicérbita, crespigna, all' Elba crespignolo.
Nome Scientifico: Sonchus oleraceus.
Habitat: E' comune in tutto il territorio elbano, nelle colture concimate, negli orti, nei prati, ai bordi delle vie e nei terreni
ruderali. E' presente anche negli abitati tra le fessure delle pavimentazioni stradali.
All' Elba lo si trova in qualsiasi stagione a partire dalla primavera.
Descrizione: Pianta annuale,
2-10 dm; con fusti eretti ramosi e fogliosi fino in alto. Foglie a
contorno più o meno spatolato, cioè allungato e arrotondato in cima le inferiori
tondeggianti e incise, con 2-5 segmenti per lato; le superiori spatolate e dentate.
Curiosità: Secondo Plinio il vecchio, Teseo, prima di inoltrarsi
nel labirinto per uccidere il Minotauro, si cibò di un abbondante piatto di crespino
comune. Questa pianta ha diverse virtù ma un grosso difetto: arrugginisce. Succede alla
"berberis vulgaris" meglio conosciuta col nome di crespino. Nelle sue foglie si
trovano le spore di parassiti che provocano la ruggine. Queste macchie rossastre corrodono
le foglie e i frutti di piante erbacee e possono essere trasmesse dal crespino al
frumento, ai legumi e ai cereali.
Uso in Medicina:
Contiene berberina, acido citrico acido malico. Ebbe grande fama in erboristeria, oggi è
quasi dimenticata, fu usata come astringente e
antiscorbutica. La pianta cruda è ritenuta utile nei periodi di allattamento.
In cucina: Il crespino è ottimo mangiato sia crudo che lesso insieme alle altre erbe di campo; per
consumarlo crudo si consiglia di usare la parte apicale, in quanto le foglie sono più
tenere e adatte ad un ottima insalata.
Luogo e data di raccolta: Capo
Stella 27/02/2001.
A cura di: Gian Marco Crispu e Alessia Marinari.
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